A scuola ho realizzato una foto con foro stenopeico, dal greco stenos opaios (dotato di un piccolo foro), si tratta di un foro realizzato su una parete di una camera oscura (ovvero un contenitore "a tenuta luce", completamente buio).
Per realizzare una foto con foro stenopeico serve:
-scatola;
-vernice nera;
-oggetto per foro;
-nastro isolante nero;
- sviluppo;
-arresto;
-fissaggio;
-lampada;
-carta fotosensibile;
-pezzo trasparente di vetro o altro materiale.
Per prima cosa si costruisce un contenitore a tenuta luce: si ricopre l' interno della scatola con vernice nera e si fa un buchetto sul coperchio, questo buco si copre con nastro adesivo isolante nero.
Ora che abbiamo la nostra "macchina fotografica" siamo pronti per scattare la foto.
Si sceglie un soggetto che sia fermo e stabile, si mette la carta foto sensibile nella scatola (la parte fotosensibile rivolta al buco) e poi si posiziona davanti al soggetto; a quel punto si toglie il nastro e si fanno entrare i raggi luminosi attraverso il buco nella scatola affinché la luce si proietti sulla carta.
Si resta fermi così per circa 30 secondi (tempo che varia dalla situazione) e poi si chiude il buchino con il nastro.
A questo punto nella scatola avremo i sali d' argento della carta fotosensibile già al lavoro, perciò andrò allo sviluppo, arresto e fissaggio.
Dopo tutti questi passaggi ci accorgiamo che la foto che otteniamo è un negativo, immagine dai toni invertiti, anche un immagine specchiata rispetto la realtà.
Lo studio del foro stenopeico serve a comprendere il principio ottico su cui si basa la fotografia.
Ma non abbiamo finito... Ora abbiamo in mano un negativo ma noi vogliamo un positivo, immagine dai toni corretti.
Per ottenere il positivo bisogna prendere un altro foglio di carta fotosensibile con la parte formata di sali d'argento rivolta verso l' altro e metterlo a contatto col negativo (faccia contro faccia), per non far passare la luce tra i due pezzi di carta si posiziona su essi un pezzo di materiale trasparente pesante affinché le faccia mantenere in contatto.
Per concludere, si usa una lampada e la si tiene accesa per 1 secondo (tempo che varia dalla situazione) e l' immagine latente (che non si vede) bisogna svilupparla, arrestarla e fissarla.
Otteniamo un' immagine dai toni corretti per cui le zone scure del negativo nel positivo sono zone chiare e vice versa, perché le zone scure fanno passare meno luce e le zone chiare più luce.
Provateci!!
Nessun commento:
Posta un commento